1° GIORNO Parco Letterario Isabella Morra Valsinni
> Valsinni, con il Parco Letterario Isabella Morra, si propone meta autentica di scoperta per coloro che intendano la vacanza come occasione per vivere emozioni uniche. I luoghi di Isabella sono diventati scenario di viaggi sentimentali, percorsi attraverso le atmosfere e le suggestioni che ispirano i versi della infelice poetessa di “Favale” oggi Valsinni. Il borgo si apre ai visitatori per immergerli in un sogno, in un viaggio a ritroso nel tempo, attraverso le storie grandi e piccole che esso ha raccolto, conducendo i visitatori in una dimensione fantastica, dove passato, presente e futuro si sovrappongono. Valsinni è un piccolo borgo arroccato su un’estrema propaggine del Pollino, il paese è sovrastato dal Monte Coppolo, che alla valenza naturalistica associa quella storica, conservando le mura dell’antica Lagaria, fondata, secondo la leggenda, da Epeo, costruttore del cavallo di Troia. Il Viaggio Sentimentale, la visita guidata attraverso il centro storico e nel monumento più importante della località il Castello dei Morra, ai cui piedi si snodano i vicoli del borgo medievale, collegati tra loro dai caratteristici gaffi, passaggi coperti a volta. Visita della mostra documentaria Benedetto Croce a Valsinni, allestita in collaborazione con la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Basilicata. Il Castello è legato indissolubilmente alla vita della poetessa Isabella Morra, figlia del feudatario del castello, considerata una delle voci più originali e autentiche della lirica femminile del 500. La giovane poetessa fu uccisa all’età di 26 anni dai suoi stessi fratelli per via di una presunta relazione clandestina con il barone spagnolo Diego Sandoval de Castro. Pranzo presso ristorante tipico per degustare le tipicità lucane. Pomeriggio libero per passeggiate nel centro storico e proseguimento per Tursi. Arrivo, sistemazione nelle camere riservate del Borgo Antico – Rabatana Palazzo dei Poeti. Cena e pernottamento.
2° GIORNO Parco Letterario Albino Pierro Valsinni
> Prima colazione e visita guidata di Tursi, piccola cittadina costruita dai Goti tra il IV e V secolo. Il primo nucleo di case comparve sulla collina dove fu eretta dai Saraceni la Torre di Tursico,suo fondatore che dette il nome al paese. Iniziamo con la Rabatana o Arabatanaè situata nel punto più alto del paese ed è letteralmente circondata, per ogni lato, da profondi e inaccessibili burroni che costituiscono il fantastico mondo delle Jaramme di Albino Pierro. Situata a 305 m.s.l.m., domina il suggestivo paesaggio Jonico, della Valle dell’Agri e del Sinni. Per la sua posizione dominante e distaccata dal resto del paese, ha saputo conservare il dialetto e i costumi più genuini del popolo di Tursi. Fino a pochi decenni, è stato un centro vitale e molto popolato e importante custode di tradizioni e propulsore di cultura. La Rabatana è collegata al resto del paese tramite una strada denominata in dialetto la pietruzzache spicca sul punto più alto del rione S. Michele verso l’estremo pizzo della Rabatana
> Visiteremo la Casa-Museo di Albino Pierro, collocata nel centro storico del Rione di San Michele in Piazza Plebiscito. Il Palazzo, denominato U Paazze dal poeta, ha un’incantevole vista panoramica sul torrente Pescogrosso, sul Convento di San Francesco e sui dirupi del Rione Rabatana. Dopo la morte di Pierro, i piani superiori del Palazzo sono stati adibiti a biblioteca Pierro, dove vengono custoditi molti libri appartenenti al poeta e molte sue opere. Oggi Palazzo Pierro e l’annessa biblioteca sono meta di turisti e studiosi italiani e Stranieri. Con il Parco Letterario Albino Pierro si è voluto rendere omaggio a questo scrittore che nel corso della sua vita ha attirato l’attenzione di filologi e linguisti come Rohlfs e Lausberg, pubblicando raccolte poetiche in dialetto tursitano A terra d’u ricorde tradotto nelle più svariate lingue del mondo (francese, inglese, svedese, persiano, arabo, portoghese, spagnolo). Più volte Pierro si avvicina alla vittoria del Nobel, un riconoscimento atteso, ma mancato. Pranzo tipico presso Borgo Antico Rabatana – Palazzo dei Poeti con cucina lucana rivisitata. Nel pomeriggio proseguimento per il Santuario di S. Maria di Anglona, uno dei più famosi monumenti medievali della regione, che secondo la tradizione fu fondata nel XII secolo sul sito della greca Pandosia. La collina ove è ubicato il Santuario, domina tutta la vallata dei fiumi Sinni e Agri da un’altezza che offre la possibilità di scorgere suggestivi e incantevoli panorami. Si continua per Policoro – Herakleia, visita al Museo Nazionale della Siritide e agli scavi, Castello Baronale e centro città. Rientro a Tursi per la cena e il pernottamento.
3° GIORNO Parco Letterario Carlo Levi Aliano
> Prima colazione in hotel e partenza per Aliano, verso la Collina Materana. Arroccato a 500 s.l.m. che in origine si chiamò Allius, dove si potranno conoscere i luoghi d’ispirazione del Cristo si è fermato ad Ebolidi Carlo Levi, pubblicato nel 1945 e tradotto in 37 lingue. Il Parco Letterario Carlo Levi nasce dallo stretto rapporto tra l’opera del celebre Cristo si è fermato ad Eboli e i luoghi che il libro descrive e il Parco riunisce ed organizza in una suggestiva proposta di visita. Levi fu confinato alla metà degli anni trenta per ragioni politiche e ne percorse le strade, ne scoprì e amò la cultura. Sulle sue tracce e sulla scia puntuale delle evocazioni letterarie si muovono oggi gli itinerari del Parco. Visita guidata dei quattro musei: Museo Storico Carlo Levi nel Palazzo Caporale, dove oltre ai documenti relativi al confino dello scrittore, vi si trovano anche i disegni politici, litografie pubblicate da Levi, poco prima di morire e donate al Comune di Aliano in occasione dell’ultima visita nel Novembre del 1974. Museo della Civiltà Contadina, dove, oltre ad essere conservato tutto ciò che riguarda le antiche procedure di produzione dell’olio, vi sono soggetti legati alla coltivazione dei campi, alla mungitura del latte, alla produzione del formaggio, suppellettili, una stanza contadina. Pinacoteca Carlo Levi ospita le opere realizzate nel 1935-36 nei pochi mesi che il poeta – scrittore fu confinato ad Aliano. La Casa del Confino di Carlo Levi, esattamente la stessa di quando fu da lui lasciata nel 1936. Non vi sono né oggetti, né suppellettili, né arredi è completamente vuota ed è questo vuoto che si desidera una forte emozione attraverso un impianto di multivisione costituito da proiettori e programmato e sintonizzato da un computer. Il suggestivo panorama dei Calanchi, enormi colline di argilla bianca che fiancheggiano il paese ed evocano scenari tipici del Dakota e del Nebraska. Pranzo in ristorante tipico con specialità locali e nel pomeriggio partenza per il rientro alla propria sede.